Un'analisi critica e provocatoria del ruolo dei media durante gli anni di piombo in Italia. L'autore mette in discussione la narrazione dominante, analizzando il consenso e la complicità che permisero all'estremismo di sinistra di prosperare, e denuncia l'inganno mediatico perpetrato ai danni dell'opinione pubblica.
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"L'eskimo in redazione quando le Brigate Rosse erano 'sedicenti'" di Michele Brambilla, edito da Ares, offre una prospettiva provocatoria e controcorrente sugli anni di piombo in Italia. L'autore mette in discussione la narrazione dominante, secondo cui i brigatisti rossi sarebbero sempre stati considerati folli e isolati dal resto del Paese.
Brambilla sostiene che, per un decennio a partire dal 1968, l'estremismo di sinistra godette della benevolenza, del consenso e persino della complicità di gran parte dei giornali e del mondo della cultura ufficiale. Solo il ritrovamento del cadavere di Aldo Moro segnò un punto di svolta, interrompendo la mistificazione che i mass media avevano perpetrato fin dalla scoperta dei primi covi delle Brigate Rosse.
L'autore denuncia come, per dieci anni, gli italiani furono ingannati dalla stragrande maggioranza della stampa nazionale, che definì le Brigate Rosse come "sedicenti" e nascose o negò qualsiasi episodio di violenza e di estrema sinistra. Brambilla si interroga sulle ragioni di questo comportamento, individuando sia la fede politica di alcuni giornalisti, sia l'opportunismo di molti altri che si accodarono al vento del marxismo, in un'epoca in cui sembrava destinato a trionfare.
Con uno stile incisivo e tagliente, Brambilla offre un ritratto impietoso del giornalismo italiano di quegli anni, smascherando le ipocrisie e le complicità di una professione che, in nome dell'ideologia o del conformismo, tradì il proprio dovere di informare correttamente l'opinione pubblica.
Questo libro è una lettura essenziale per chiunque voglia approfondire la conoscenza di un periodo oscuro della storia italiana, analizzando criticamente il ruolo dei media e le dinamiche politiche e sociali che lo caratterizzarono. Michele Brambilla attraverso questo libro invita il lettore a non dimenticare, per non ripetere gli stessi errori.