Un romanzo autobiografico che racconta l'addio improvviso della madre dell'autore, un evento che ha segnato la sua vita e che lo ha spinto a cercare un senso a questa perdita. Il libro è un viaggio nel passato, un'investigazione familiare che ripercorre i ricordi di un'infanzia segnata da un evento doloroso e inaspettato.
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L'estate del '78 è un romanzo autobiografico di Roberto Alajmo che racconta un momento cruciale della sua vita: l'addio alla madre. Il libro è un'investigazione familiare, un viaggio nel passato che ripercorre i ricordi di un'infanzia segnata da un evento doloroso e inaspettato.
È il 1978, Roberto è uno studente in attesa degli esami di maturità. Trascorre le giornate a Mondello, vicino Palermo, studiando con i suoi compagni. Un pomeriggio, durante una passeggiata, incontra la madre, Elena, seduta sul marciapiede. È l'ultimo incontro tra loro, un momento che segnerà per sempre la vita di Roberto.
L'addio di Elena è improvviso e inaspettato. Roberto non sa perché sua madre abbia deciso di lasciare il marito, i figli e la vita stessa. Il romanzo è un tentativo di dare un senso a questo commiato, di comprendere le ragioni di una scelta così difficile.
L'estate del '78 è anche il ritratto di una donna che voleva afferrare il mondo, ma che si è sentita sempre inadeguata. Elena è una donna che ha lottato per la sua indipendenza, ma che ha dovuto fare i conti con le difficoltà della vita e con le aspettative della società.
Il romanzo racconta un dramma familiare che si consuma nel chiuso di un appartamento borghese. È la storia di una donna che ha cercato di trovare la sua felicità, ma che ha dovuto affrontare la solitudine e la delusione. L'estate del '78 è un romanzo che ci invita a riflettere sul valore della famiglia, sull'importanza del dialogo e sulla fragilità della vita.