L'autore analizza criticamente il sistema antimafia italiano, denunciando le contraddizioni e gli abusi di un sistema che, nel nome della lotta al crimine, ha spesso sacrificato la libertà e il rispetto dello Stato di diritto.
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In "L'inganno: Antimafia. Usi e soprusi dei professionisti del bene", Alessandro Barbano, giornalista e saggista, offre una prospettiva critica e approfondita sul sistema antimafia italiano. Attraverso un'analisi lucida e documentata, Barbano svela le contraddizioni e gli abusi di un sistema che, nel nome della lotta al crimine, ha spesso sacrificato la libertà e il rispetto dello Stato di diritto.
Barbano sostiene che l'Antimafia, nata per combattere la criminalità organizzata, si è trasformata in un sistema invasivo e dispotico, che si è insinuato nella democrazia in nome di una retorica dell'emergenza. Confische e sequestri colpiscono migliaia di cittadini e imprenditori mai processati o assolti, mentre sentenze anticipano leggi e pene crescono al diminuire dei reati.
L'autore denuncia l'illusione di una legislazione antimafia che tutti i paesi del mondo vorrebbero imitare e l'intimidazione nei confronti di chi si azzarda a criticarla. Barbano invita a riflettere sulla necessità di tornare a un diritto penale basato su fatti e prove, estirpando il peccato originale del sospetto e definendo univocamente il confine tra lecito e illecito.
"L'inganno: Antimafia. Usi e soprusi dei professionisti del bene" è un libro che fa riflettere sulla complessità della lotta alla mafia e sulla necessità di un'analisi critica del sistema antimafia italiano. Un'opera che invita a ripensare il ruolo della giustizia e a ristabilire un equilibrio tra sicurezza e libertà.