Un'analisi approfondita dell'Inquisizione a Firenze nell'età di Dante, svelando i complessi intrecci tra politica, società, economia e cultura. Un'opera che offre uno sguardo inedito sull'evoluzione storica del tribunale antiereticale e sui suoi legami con il potere.
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Immergiti nel cuore del Medioevo fiorentino con "L'Inquisizione a Firenze nell'età di Dante", un'opera che svela i complessi intrecci tra politica, società, economia e cultura durante il periodo in cui Dante Alighieri viveva e operava. Questo libro offre uno sguardo inedito sull'evoluzione storica del tribunale antiereticale a Firenze, a partire dagli anni Trenta del Duecento fino al pontificato di Giovanni XXII.
Firenze, la città di Dante, diventa un caso di studio esemplare per comprendere come il 'negotium fidei' medievale fosse profondamente legato alla vita politica e alle trasformazioni della società comunale. L'accentuato dinamismo economico che caratterizzò il passaggio tra Due e Trecento rende questo contesto particolarmente interessante.
In questo fervido ambiente, gli aspetti religiosi sembrano talvolta passare in secondo piano, pur essendo presenti nei dibattiti culturali animati dal convento francescano di Santa Croce, sede dell'Inquisizione fiorentina. Il rilievo sociale delle famiglie coinvolte nella repressione evidenzia come l'attività finanziaria e l'«indotto» generato dal tribunale ponessero il 'negotium fidei' al centro di forti interessi, coinvolgendo sia il ceto politico che quello imprenditoriale.
Un'inchiesta papale degli anni 1333-1334 rivela irregolarità di gestione, mostrando come l'attività antiereticale si fosse progressivamente trasformata da questione religiosa ad 'affaire' principalmente d'ordine finanziario.
"L'Inquisizione a Firenze nell'età di Dante" è un'opera imperdibile per chiunque sia interessato alla storia medievale, alla politica, alla religione e all'economia del periodo dantesco. Un libro che stimola la riflessione e offre nuove prospettive su un'epoca cruciale della storia italiana.