Un'analisi critica della trasformazione di Milano in una metropoli del lusso, svelando il ruolo della finanza e le conseguenze delle politiche urbane orientate al profitto, con un focus sulle disuguaglianze e sul futuro delle città.
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"L'invenzione di Milano: culto della comunicazione e politiche urbane" di Lucia Tozzi, edito da Cronopio, offre una disamina approfondita e critica della trasformazione che ha investito Milano nell'ultimo decennio. Il libro analizza come la città, un tempo percepita come produttiva ma grigia, sia stata trasformata in una metropoli scintillante e attrattiva, soprattutto a seguito dell'Expo 2015.
Tozzi argomenta che questo cambiamento non è il risultato di una reale trasformazione, ma piuttosto l'effetto di una massiccia campagna di marketing. Questa campagna ha deviato risorse destinate alla cultura, alla ricerca e al welfare verso la costruzione di un'immagine di lusso globale, alterando profondamente l'identità della città.
Un aspetto centrale del libro è l'analisi del ruolo della finanza in questo processo. La finanza, secondo Tozzi, è impegnata in una duplice missione: concentrare la ricchezza attraverso la privatizzazione degli spazi pubblici e delle istituzioni culturali e sociali, e neutralizzare le forze che potrebbero opporsi a questo sistema, perpetuando le disuguaglianze.
L'opera si configura come un'indagine sociologica e politica che stimola una riflessione critica sulle dinamiche urbane contemporanee, sul ruolo della comunicazione e sulle conseguenze delle politiche orientate al profitto. Tozzi invita il lettore a interrogarsi sul futuro delle nostre città e sulla necessità di un modello di sviluppo più equo e sostenibile.