"La Cantatrice Calva" è un'opera teatrale di Eugène Ionesco che rappresenta uno dei primi esempi di teatro dell'assurdo. La trama è apparentemente priva di senso, con dialoghi assurdi e ripetitivi che mettono in discussione la natura della comunicazione e la fragilità della realtà.
"La Cantatrice Calva", scritta nel 1950 da Eugène Ionesco, è un'opera teatrale che ha segnato la storia del teatro moderno. Definita dallo stesso autore "anti-commedia", è uno dei primi esempi di teatro dell'assurdo, un genere che si basa sull'assenza di logica e di senso nella vita e nel mondo.
La trama, se così si può definire, è apparentemente priva di senso. Due coppie, i Martin e i Smith, si incontrano in un'atmosfera surreale e si confrontano in dialoghi assurdi e ripetitivi, pieni di non sequitur e di giochi di parole. La realtà quotidiana viene stravolta, le regole logiche vengono infrante e il linguaggio perde il suo significato.
Ionesco si ispirò ad un manuale di conversazione inglese, accorgendosi della banalità delle frasi che vi erano contenute. "Comprai un manuale di conversazione dal francese all'inglese, da principianti. Mi misi al lavoro e coscientemente copiai, per impararle a memoria, le frasi prese dal mio manuale.
Nonostante l'apparente assurdità, "La Cantatrice Calva" è un'opera che invita alla riflessione. Ionesco, attraverso la sua scrittura, mette in discussione la natura della comunicazione, la fragilità della realtà e l'inutilità della vita quotidiana.
"La Cantatrice Calva" è un'opera che continua ad affascinare e a provocare il pubblico. La sua originalità, la sua ironia e la sua capacità di mettere in discussione le convenzioni la rendono un'opera di grande attualità.
Caratteristiche | Valore |
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Autore | Eugène Ionesco |
Genere | Teatro |
Lingua | Italiano |
Data di pubblicazione | 1997 |
Editore | Einaudi |
Formato | Paperback |
ISBN-10 | 8806068741 |
ISBN-13 | 9788806068745 |