Un'angosciante esplorazione della psiche femminile e delle restrizioni sociali nel XIX secolo. Una giovane donna, confinata in una stanza con una inquietante carta da parati gialla, sprofonda in un vortice di follia e disperazione. Un classico della letteratura femminista da Charlotte Perkins Gilman.
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Preparati a essere trasportato in un mondo di crescente angoscia e sottile follia con "La carta da parati gialla", un racconto gotico femminista del 1892 scritto da Charlotte Perkins Gilman. Questo breve ma intenso romanzo esplora i temi della salute mentale femminile, delle restrizioni sociali e dell'oppressione coniugale nella società del XIX secolo.
La storia è narrata in prima persona da una giovane donna, il cui nome non viene mai rivelato, che soffre di una non meglio specificata "lieve depressione temporanea", diagnosticata dal marito John, un medico. Durante un periodo di riposo estivo in una vecchia villa coloniale, la protagonista è confinata in una stanza tappezzata con una carta da parati gialla che diventa presto l'ossessione della sua mente sempre più turbata.
Isolata dal mondo esterno e privata di qualsiasi stimolo intellettuale, la protagonista inizia a proiettare le proprie frustrazioni e paure sulla carta da parati. La sua mente, privata di qualsiasi forma di espressione creativa, si concentra sempre di più sui motivi contorti e inquietanti della carta, arrivando a credere che dietro di essa si nasconda una donna imprigionata.
Questo racconto è un'esperienza di lettura intensa e coinvolgente che ti farà riflettere sulla condizione della donna nella società del XIX secolo e sulle conseguenze dell'oppressione e dell'isolamento. La prosa evocativa e lo stile narrativo incalzante di Charlotte Perkins Gilman ti terranno col fiato sospeso fino all'ultima pagina.
"La carta da parati gialla" è un classico della letteratura femminista che continua a risuonare con i lettori di oggi, offrendo una potente riflessione sulla salute mentale, l'identità e la libertà.