"La filosofia nel boudoir" di De Sade è un'opera controversa che esplora i limiti della morale e della ragione attraverso dialoghi tra libertini e una giovane innocente. Un'iniziazione alla filosofia libertina che mette in discussione convenzioni sociali e religiose, proponendo una visione del mondo basata sul piacere individuale e la negazione di ogni autorità esterna.
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"La filosofia nel boudoir" di Donatien Alphonse François de Sade, meglio conosciuto come Marchese de Sade, è un'opera controversa e provocatoria che esplora i limiti della morale, della religione e della ragione attraverso un dialogo serrato tra libertini e una giovane innocente, Eugénie. Scritto nel 1795 e pubblicato anonimamente, questo romanzo filosofico è ambientato in un boudoir, luogo di intimità e di trasgressione, dove i protagonisti si abbandonano a discussioni filosofiche e a pratiche sessuali estreme.
L'opera è strutturata come un'iniziazione. Eugénie, una giovane ragazza, viene introdotta ai principi del libertinismo da Madame de Saint-Ange e dal cavaliere di Mirvel. Attraverso dialoghi vivaci e scene esplicite, Sade mette in discussione le convenzioni sociali e religiose, proponendo una visione del mondo basata sul piacere individuale e sulla negazione di ogni autorità esterna.
"La filosofia nel boudoir" è un'opera che suscita ancora oggi scandalo e dibattito. Considerato un classico della letteratura erotica e filosofica, il romanzo di Sade continua a interrogare i lettori sui temi della libertà, della morale e del rapporto tra individuo e società.