Un'analisi approfondita del mito edenico e della condizione umana postedenica, esplorando temi come il peccato originale, il dubbio, il male e la ricerca del riscatto. Un viaggio filosofico attraverso il giardino dell'Eden per comprendere la nostra essenza.
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"La frattura originaria: riflessioni intorno alla condizione umana postedenica" di Alessandra Cislaghi, edito da F. Angeli, è un'opera che esplora uno dei miti fondatori dell'Occidente: il mito edenico e la storia del peccato originale. Il libro analizza la straordinaria forza simbolica del mito genesiaco, che racchiude in sé questioni fondamentali come il mistero dell'origine e la tragicità del male, definendo la specificità della condizione umana.
L'autrice ci guida in un viaggio attraverso il giardino dell'Eden, un luogo lussureggiante dove sbocciano il dubbio e il discorso, e dove si consuma la nostra stessa storia. Un animale parlante, un doppio albero favoloso e una donna archetipo diventano simboli universali che si ripetono in ogni civiltà, generazione e individuo.
La pienezza paradisiaca esprime la dignità dell'umano, mentre la situazione della colpa ne inficia la costituzione, richiedendo un faticoso percorso di riscatto personale. Il male, che ostacola la riuscita dell'esistenza, offusca la pienezza di bene, creando un intreccio indistricabile che si ripete dagli albori della storia universale e di ogni singola storia.
"La frattura originaria" è un libro che stimola la riflessione sulla nostra essenza, sul nostro passato e sul nostro futuro, invitandoci a confrontarci con le domande fondamentali che da sempre accompagnano l'umanità.