Un'analisi approfondita della lingua di Giovanni Boccaccio e della sua influenza sulla formazione dell'italiano moderno. Il libro esplora le caratteristiche morfologiche, lessicali, sintattiche e stilistiche della lingua boccacciana, con particolare attenzione al "Decameron".
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"La lingua di Boccaccio" di Paola Manni, edito da Società editrice Il Mulino, offre un'analisi approfondita e dettagliata della lingua utilizzata da Giovanni Boccaccio, figura chiave della letteratura italiana. Il libro esplora l'evoluzione della lingua italiana nel periodo cruciale tra il Duecento e il Trecento, evidenziando come l'opera di Boccaccio, in particolare il "Decameron", abbia plasmato la tradizione linguistica italiana per secoli.
L'autrice traccia un profilo completo della lingua boccacciana, analizzandone le caratteristiche morfologiche, lessicali, sintattiche e stilistiche. Manni illustra come Boccaccio, pur essendo un modello riconosciuto per la lingua della prosa, fosse animato da uno spirito di sperimentazione che lo portò a variare stili e scelte linguistiche nelle diverse fasi della sua produzione letteraria.
Il "Decameron" è posto al centro dell'analisi, in quanto opera esemplare che ha esercitato un'influenza duratura sulla lingua italiana. Il libro evidenzia come l'esperienza artistica di Dante, Petrarca e Boccaccio abbia innescato un processo di unificazione linguistica che ha progressivamente oscurato le tradizioni locali, conducendo alla formazione dell'italiano moderno.
Questo libro è ideale per studenti di letteratura italiana, linguisti e appassionati della lingua italiana che desiderano approfondire la conoscenza di uno dei suoi autori più importanti.