Questo libro analizza l'Alzheimer attraverso l'antropologia medica, mostrando come la malattia sia influenzata dal contesto e come sia possibile liberare i pazienti dalla contenzione fisica. L'autore, direttore di una struttura per anziani, descrive il suo progetto di un nucleo Alzheimer senza contenzione, offrendo una nuova prospettiva sulla cura di questa malattia.
Il mito della nave dei folli ci racconta che i «matti» venivano costretti a restare in balia del mare, a non approdare sulla terra ferma. Erano quindi estromessi dalla società. Per non mettere ai margini quella che da sempre viene considerata follia è importante comprenderla e vederne le sue analogie con le patologie dementigene e l'Alzheimer.
In questo libro, l'autore Daniele Roccon rilegge l'Alzheimer servendosi dei principi dell'antipsichiatria di Franco Basaglia e dell'approccio dell'antropologia medica, mostrando che concetti come corpo, mente, malattia e follia non siano assoluti ma dipendenti dal contesto.
Dalla premessa teorica si arriva ad una narrazione pratica basata sull'esperienza dell'autore come direttore di struttura per anziani nella quale ha avanzato un progetto coraggioso: la realizzazione di un nucleo Alzheimer senza forme di contenzione. Vengono qui descritti i passi concreti di questo audace cambiamento di prospettiva non tralasciando protocolli di intervento e fonti giuridiche.
Questo libro è un'opera di grande valore per tutti coloro che si occupano di Alzheimer, sia a livello professionale che personale. Offre una nuova prospettiva sulla malattia, invitando a superare i pregiudizi e a guardare all'Alzheimer come a una sfida da affrontare con coraggio e umanità.
Titolo | La nave dei pazzi. Antropologia della malattia di Alzheimer e liberazione dalla contenzione |
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Autore | Daniele Roccon |
Editore | ED Editrice Dapero |
Anno di pubblicazione | 2020 |
ISBN-10 | 8832254107 |
ISBN-13 | 978-8832254105 |
Pagine | 234 |