La nuova caccia all'ebreo

La nuova caccia all'ebreo: un'analisi del fenomeno

In Occidente si è scatenata una nuova caccia all'ebreo. Dopo il 7 ottobre 2023, quando Hamas ha lanciato un pogrom contro Israele uccidendo oltre mille civili e sequestrandone più di trecento, un'ondata di antisemitismo, alimentata dal contrattacco israeliano a Gaza, si è abbattuta sul mondo. Bruciate sinagoghe, cacciati gli studenti ebrei dalle università, inseguiti i passeggeri ebrei negli aeroporti. Senza una forte reazione da parte della cultura democratica, l'antisemitismo, camuffato da antisionismo, è stato sdoganato?

Un antisemitismo dal volto nuovo

Questo nuovo antisemitismo si differenzia da quello del passato. Non si tratta più di un antisemitismo di tipo biologico, come il nazismo classico, né di un antisemitismo di matrice cristiana che additava agli ebrei la morte di Gesù. Oggi, l'antisemitismo è esploso con la totale sovrapposizione di antisemitismo e antisionismo. L'odio verso Israele ha trascinato l'odio verso gli ebrei, per cui non si protesta per la politica sbagliata del governo israeliano, cosa anche legittima, ma si mette in discussione l'esistenza stessa di Israele.

L'esistenza di Israele come bersaglio

Lo slogan “from the river to the sea” ne è un esempio lampante. Il problema non è la politica di Israele, ma la sua stessa esistenza. Israele è diventato il nemico, lo Stato usurpatore, e gli ebrei, a causa del loro rapporto con Israele, devono essere presi di mira. Da qui l'assalto alle sinagoghe, l'interdizione dell'entrata nelle università agli studenti ebrei, come è accaduto in Italia e in Francia.

Un'analisi approfondita

Il libro “La nuova caccia all'ebreo” di Pierluigi Battista analizza in modo approfondito questo fenomeno, esplorando le sue radici, le sue manifestazioni e le sue conseguenze. Un'opera che invita alla riflessione e alla consapevolezza di un problema che non può essere ignorato.