Questo saggio analizza la memoria letteraria di Alessandro Manzoni nella scrittura dei "Promessi Sposi", esplorando le influenze letterarie e le sfumature ideologiche che hanno plasmato il capolavoro. Un'analisi profonda e coinvolgente che ci invita a rileggere il romanzo con occhi nuovi.
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"La tabacchiera" è, per Alessandro Manzoni, la "scatola" della memoria letteraria attiva nella scrittura dei "Promessi Sposi". Un richiamo, rivolto ai lettori disposti a brividare di agnizioni nel labirinto dialogico del romanzo, tra estri sterniani e umori barocchi.
Tutto comincia con un curato che inciampa nel malincontro. Seguono le corserelle, i saltelloni, le giravolte, i trotti, i passi brevi e circospetti, lunghi o infuriati, di quanti nell'infelicità della storia tragicamente e comicamente; misurandosi con le "piante insanguinate" di eroi e idoli, che hanno profanato le orme di sangue della Passione di Cristo.
Falsari della Grazia e falsari di Dio, tormentati e tormentanti, perpetuano l'idolatria babelica della costruzione di una "torre" che trafora il cielo per darsi un "nome"-, in un "eccesso di esistenza", che comporta la dispersione di un popolo e la confusione delle lingue; e le irresponsabilità di una letteratura, che ha smarrito il compito e il dovere della denuncia dell'"errore" e dell'"orrore".
In questo saggio, Salvatore Silvano Nigro ci guida attraverso le intricate trame dei "Promessi Sposi", svelando le influenze letterarie e le sfumature ideologiche che hanno plasmato il capolavoro di Manzoni. Un'analisi profonda e coinvolgente che ci invita a rileggere il romanzo con occhi nuovi, scoprendo la ricchezza e la complessità di un'opera che continua a parlare al cuore e alla mente dei lettori di ogni tempo.