Un libro che esplora il rapporto tra scienza e fede attraverso il confronto tra le idee di due grandi scienziati: il gesuita e astronomo George Coyne e il fisico Arno Penzias, premio Nobel per la fisica. Il libro affronta domande cruciali come le radici del conflitto secolare tra Chiesa e scienza, la possibilità per uno scienziato di essere credente e l'urgenza di un dialogo che superi fondamentalismo e ateismo dogmatico.
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"La variabile Dio" è un libro che accompagna il lettore in un viaggio affascinante alla scoperta delle origini dell'universo, esplorando il rapporto tra scienza e fede. L'autore, Riccardo Chiaberge, ci guida attraverso le riflessioni di due grandi scienziati: il gesuita e astronomo George Coyne, e il fisico Arno Penzias, premio Nobel per la fisica.
Il libro si basa su un confronto tra le idee di Coyne e Penzias, due figure di spicco nel mondo scientifico, che pur condividendo la passione per la ricerca, si confrontano con la fede in modo diverso. Coyne, un uomo di fede, vede la scienza come un modo per comprendere la creazione divina, mentre Penzias, un uomo laico, si concentra sull'osservazione e sulla spiegazione dei fenomeni naturali.
Il libro affronta domande cruciali come:
Attraverso un appassionato scambio di idee, il libro racconta fatti, luoghi e personaggi simbolo alle frontiere tra ragione e religione. Coyne e Penzias divergono su molte cose, ma concordano sull'urgenza di un dialogo che superi fondamentalismo e ateismo dogmatico.
Il messaggio principale del libro è che fede e scienza non sono incompatibili, ma devono rispettarsi a vicenda come due sfere autonome di pensiero. La ricerca deve essere libera da condizionamenti ideologici e religiosi. "La variabile Dio" è un libro che invita alla riflessione e al dialogo, un viaggio alla scoperta delle origini dell'universo e del nostro posto in esso.