Un'analisi comparata di due romanzi ottocenteschi ("La capanna dello zio Tom" e "Benito Cereno") per svelare le radici profonde del razzismo americano e le sue manifestazioni contemporanee. Un'opera che invita alla riflessione e alla consapevolezza.
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Si può comprendere il presente attraverso la lente della letteratura del passato? "Le due schiavitù. Per un'analisi dell'immaginazione americana" di Beniamino Placido, edito da Feltrinelli, ci guida in un'esplorazione del conflitto cardine della società americana, analizzando due romanzi emblematici del XIX secolo: "La capanna dello zio Tom" di Harriet Beecher Stowe e "Benito Cereno" di Herman Melville.
Placido mette a confronto queste due opere apparentemente distanti per qualità, stile e riscontro di pubblico, evidenziando come entrambe offrano prospettive diverse, a tratti opposte, sulla schiavitù, le sue implicazioni economiche, culturali e umanitarie, e il ruolo futuro della popolazione nera.
L'analisi di Placido va oltre la semplice comparazione letteraria, svelando come le due schiavitù rappresentate nei romanzi siano in realtà una sola, la stessa che si cela dietro le discriminazioni attuali. Attraverso un percorso che tocca il cinema degli anni Trenta, "I Promessi sposi" e la pornografia, l'autore ci invita a riflettere sulle radici profonde del razzismo e sulle sue manifestazioni contemporanee.
"Le due schiavitù" è un libro che stimola la riflessione, che ci invita a non dimenticare il passato per costruire un futuro più giusto e inclusivo. Un'opera essenziale per chiunque voglia comprendere le dinamiche complesse dell'immaginario americano e le sfide del nostro tempo.