In un paese dove la morte cessa di esistere, le conseguenze inattese dell'immortalità sconvolgono la società. Quando la Morte decide di tornare, un violoncellista sfida il suo destino, dando vita a un dialogo profondo sulla vita e sull'esistenza.
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Immagina un paese senza nome, dove, allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre, la morte cessa di esistere. L'eternità irrompe nella vita degli uomini, portando con sé una gioia iniziale, l'illusione di aver sconfitto la più grande angoscia dell'umanità. Ma ben presto, la realtà si rivela ben più complessa.
Chi traeva profitto dalla morte, come le imprese funebri e le assicurazioni sulla vita, si trova improvvisamente senza lavoro. La Chiesa, privata del suo ruolo di mediatrice tra la vita e l'aldilà, perde il suo potere. Il governo è costretto a fare i conti con una popolazione in costante crescita e con le implicazioni economiche e sociali dell'immortalità.
Dopo sette mesi di immortalità, la Morte, personificata in una donna, annuncia il suo ritorno attraverso una serie di lettere viola indirizzate ai futuri defunti. La vita riprende il suo corso naturale, ma con una consapevolezza diversa: la morte è una parte essenziale dell'esistenza.
Un violoncellista, però, si rifiuta di accettare il suo destino e, dopo aver ricevuto la lettera viola per tre volte, costringe la Morte a presentarsi di persona. Tra i due nasce un rapporto inaspettato, un dialogo profondo sulla vita, sulla morte e sul significato dell'esistenza.
"Le intermittenze della morte" è un romanzo potente e provocatorio, un'opera che invita a riflettere sul valore della vita e sulla necessità della morte. Un libro che, attraverso la sua originalità e la sua profondità, si conferma come un classico della letteratura contemporanea.
Parole chiave: José Saramago, Le intermittenze della morte, immortalità, morte, potere, amore, condizione umana, letteratura portoghese, Feltrinelli, romanzo filosofico.