Le strade di Laredo

Un viaggio nel selvaggio West

Con Le strade di Laredo, grande classico finora inedito in Italia, Larry McMurtry ci riporta sui sentieri di Lonesome Dove. Il mondo è cambiato, ma la storia continua. Niente più mandrie di bestiame che percorrono praterie immense, ma treni che tagliano l'orizzonte. Tutto riprende da dove era iniziato, però con un salto di una ventina d'anni: Woodrow Call è di nuovo nella terra da cui si era allontanato per un'ormai leggendaria spedizione nel Montana. Tanti suoi amici di un tempo non ci sono più, come non ci sono più i nemici che conosceva bene, gli indiani e i messicani.

Un mondo in trasformazione

Texas, ultimo scampolo dell'Ottocento. Il mondo è in rapido cambiamento, dove i valori tradizionali quali l'amore, l'amicizia, la fedeltà e la solidarietà verranno rifondati alla luce della nuova era che sta per nascere. Le strade di Laredo non è un semplice sequel né soltanto la storia di un'estenuante caccia all'uomo, ma racconta un mondo brutale, in rapido cambiamento, dove i valori tradizionali quali l'amore, l'amicizia, la fedeltà e la solidarietà verranno rifondati alla luce della nuova era che sta per nascere.

Un'avventura avvincente

Carico di azione, violenza, umorismo e malinconia, Le strade di Laredo prosegue e completa la storia dei personaggi già cari ai lettori di Lonesome Dove e la intreccia con quella dei suoi nuovi, memorabili protagonisti – tra i quali giganteggia Maria, l'indomita madre di Joey Garza. Tutti saranno riuniti in una mirabile resa dei conti che, nello stile di Larry McMurtry, smonta qualsiasi stereotipo western.

Un romanzo imperdibile

Le strade di Laredo è un romanzo imperdibile, certamente di genere, ma che porta il lettore in un viaggio avvincente, dalle tinte così forti e dai personaggi così vivi da far sembrare non di leggere un testo, bensì di guardare un film. Ed è un romanzo che, se fossi femmina, leggerei non solo con piacere ma con orgoglio. Perché dice molto più di quale sia la forza che si ha nell'essere donna di quanto non dica qualsiasi romanzo “femminista”.