Un classico della letteratura italiana, le "Lettere dal carcere" di Antonio Gramsci offrono uno spaccato della vita in prigione dell'autore, delle sue riflessioni politiche e sociali, e dei suoi rapporti familiari. Un'opera fondamentale per comprendere la storia e la cultura italiana del Novecento, arricchita dalla prefazione di Michela Murgia.
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Le "Lettere dal carcere" di Antonio Gramsci, pubblicate per la prima volta nel 1947, rappresentano un documento eccezionale di introspezione intellettuale e di esperienza umana. Questa edizione, arricchita dalla prefazione di Michela Murgia, invita il lettore a riscoprire un classico della letteratura italiana, capace di superare le barriere ideologiche e di parlare al cuore di chiunque sia interessato alla storia e alla cultura del nostro paese.
Benedetto Croce, uno dei più grandi intellettuali italiani, riconobbe immediatamente il valore universale di queste lettere, sottolineando come l'opera appartenesse a tutti, indipendentemente dalle proprie convinzioni politiche. Gramsci, secondo Croce, incarnava l'intellettuale che si dedica alla formazione di un pensiero filosofico e storico adeguato ai problemi del presente.
Le "Lettere dal carcere" sono molto più di una semplice raccolta di missive: sono la testimonianza di un rovello interiore, di un'esperienza culturale e politica che ha segnato profondamente la storia italiana. Attraverso le sue parole, Gramsci ci offre uno spaccato della sua vita in prigione, delle sue riflessioni sul mondo, sulla politica e sulla cultura.
Immergiti nelle pagine di "Lettere dal carcere" e scopri un'opera che continua a parlare al cuore e alla mente dei lettori di ogni generazione.