Questo libro esplora il potere del linguaggio e come esso modella il nostro pensiero e la nostra visione politica. L'autrice dimostra come le persone diventano invisibili come individui se sono sempre viste come parte di un gruppo e possono esprimersi solo come tali. Kübra Gümüşay ci invita a riflettere sul rapporto tra la lingua e l'utilizzo disumano che ne viene fatto, sui suoi limiti e sulla necessità di creare nuove forme del parlare che non categorizzino le persone.
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Immaginate che la lingua sia un museo, dove si impara a conoscere presente e passato, oggetti e idee, sensazioni e sentimenti, e si imparano anche i nomi delle cose. In questo museo, Kübra Gümüşay esplora la questione di come il linguaggio modella il nostro pensiero e determina la nostra visione politica. Dimostra come le persone diventano invisibili come individui se sono sempre viste come parte di un gruppo e possono esprimersi solo come tali.
Attraverso la lingua e l'uso spesso inconsapevole che se ne fa, Kübra Gümüşay racconta la società contemporanea e chiarisce come l'unico modo per usare la lingua in senso democratico sia comprenderne i meccanismi e le valenze politiche. Questo libro è un invito a riflettere sul potere delle parole e a imparare a usarle con responsabilità, per costruire un mondo più inclusivo e rispettoso della diversità.
Kübra Gümüşay, giornalista e attivista tedesca, ci invita a riflettere sul rapporto tra la lingua e l'utilizzo disumano che ne viene fatto. Il libro esplora i limiti del linguaggio e la necessità di creare nuove forme del parlare che non categorizzino le persone. La Gümüşay evidenzia norme e disuguaglianze delle lingue, che possono modificare non solo la nostra percezione del mondo ma anche quella dello spazio e del tempo. Come i Pirahã, i quali non usano numeri superiori a due, o i Thaayorre, i quali non usano i concetti di destra e sinistra.
In un mondo sempre più diviso, questo libro ci invita a riflettere sul potere delle parole e a imparare a usarle con responsabilità, per costruire un mondo più inclusivo e rispettoso della diversità.