Un romanzo di fantascienza ambientato in un futuro dove le donne sono ancora private dei loro diritti civili. Un gruppo di donne si ribella contro il potere degli uomini e dei Linguisti, che controllano il commercio interplanetario. La protagonista, Nazareth, è una bambina prodigio che scopre il potere della lingua e il suo ruolo nella lotta per la libertà.
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Ambientato nel ventiduesimo secolo, dopo l'abolizione del XIX emendamento, "Lingua Nativa" ci porta in un mondo dove alle donne sono ancora negati i diritti civili. La società dipende dai Linguisti, famiglie i cui bambini sono cresciuti per diventare interpreti di tutte le lingue umanoidi della galassia, permettendo il commercio interplanetario e garantendo la ricchezza. I Linguisti detengono il potere, ma vivono isolati, odiati dal resto della popolazione e nel timore costante di una rivolta sociale.
Un gruppo di donne è destinato a sfidare il potere degli uomini e dei Linguisti. Nazareth, una bambina prodigio, intraprendente, studiosa e tenace, tiene un taccuino segreto su cui annota i suoi esperimenti linguistici. Questo la porterà, inconsapevolmente, a diventare parte della Storia.
Scritto nel 1984 e sorprendentemente attuale, "Lingua Nativa" combina una trama entusiasmante con dense riflessioni linguistiche sui modi in cui le parole modellano la nostra politica, la nostra cultura, la percezione di sé e come possono essere maneggiate per riformare quelle strutture o per sovvertirle.
Un classico della fantascienza e della letteratura femminista, "Lingua Nativa" è un manifesto dell'importanza della libertà e del potere della lingua.