"Medici a metà. Quel che manca nella relazione di cura" esplora la complessa relazione tra medico e paziente, analizzando come la tecnologia e l'efficienza spesso mettano in ombra l'importanza dell'empatia e della comprensione nella cura. Il libro invita a riscoprire l'aspetto umano della medicina, sottolineando la necessità di un approccio più completo e consapevole.
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"Medici a metà. Quel che manca nella relazione di cura" di Claudio Rugarli, edito da Cortina Raffaello, esplora la complessa dinamica tra la malattia astratta diagnosticata dal medico e l'esperienza concreta del paziente. Il libro analizza come la tecnologia e l'efficienza spesso mettano in ombra l'aspetto umano e l'importanza dell'empatia nella cura.
Rugarli sottolinea che non basta la gentilezza del medico per superare l'antinomia tra la diagnosi nosologica e la sofferenza individuale. Si tratta di un problema strutturale che, se trascurato, porta a una pratica medica incompleta. Il libro evidenzia come l'attività clinica non possa essere ridotta a un algoritmo, ma richieda immaginazione, logica e una profonda comprensione del paziente.
L'autore mette in guardia contro la tendenza a ridurre la medicina a una serie di indagini cliniche prescritte, dimenticando la natura euristica della disciplina. Una diagnosi efficace richiede l'uso dell'intelligenza del medico per formulare ipotesi e comprendere appieno il malato. La mancanza di questa consapevolezza è all'origine di molte incomprensioni.
Il libro analizza le particolari interazioni tra la medicina e l'esperienza umana, offrendo spunti di riflessione per migliorare la relazione di cura. Rugarli invita i medici a riscoprire l'importanza dell'ascolto, dell'empatia e della comprensione nel loro approccio ai pazienti.