Un'analisi approfondita del rapporto tra la vita tormentata di Vincent van Gogh, la sua malattia mentale e la sua straordinaria produzione artistica. Recalcati esplora le radici della sua sofferenza, la sua ricerca di identità e il suo tentativo di raggiungere l'assoluto attraverso l'arte, offrendo una prospettiva inedita sull'autonomia della sua opera.
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In "Melanconia e creazione in Vincent van Gogh", Massimo Recalcati esplora il complesso rapporto tra l'esistenza tormentata del celebre pittore, la sua malattia mentale e la sua straordinaria produzione artistica. Lungi dal cadere in facili patografie, Recalcati intreccia malinconia e dipinti con rispetto e acume, offrendo una prospettiva inedita sull'autonomia dell'arte di Van Gogh.
Attraverso nessi illuminanti, l'autore ripercorre le radici familiari della sofferenza psicotica di Vincent, segnato dalla perdita del fratellino omonimo e dal peso di un'identità vicaria. Dalla scelta di una vita da sradicato alla spinta mistica verso la parola evangelica, fino alla devozione assoluta alla pittura, Recalcati analizza il percorso interiore di un artista alla ricerca di un'identità sfuggente.
I quadri di Van Gogh diventano lo strumento attraverso cui tentare di raggiungere l'assoluto, di attingere alla "Cosa stessa" attraverso la luce e il colore. Ma la consacrazione all'arte, che inizialmente lo aveva salvato dalla malinconia, si rivela fatale, conducendolo negli abissi della follia.
Il movimento pittorico e biografico di Van Gogh, dal Nord al Sud, lo avvicina pericolosamente al calore incandescente della luce, consumandolo come Icaro nel mito. Un'analisi profonda e toccante che invita a riflettere sul legame indissolubile tra arte, vita e sofferenza.