Questo libro racconta la vita quotidiana nel campo di prigionia di Rezzanello durante la Seconda Guerra Mondiale, attraverso le memorie dei prigionieri inglesi e dei domini britannici. Il manoscritto ritrovato rivela un'esperienza sorprendente: la vita nel campo, pur nella sua natura di prigionia, era caratterizzata da un clima di rispetto e di amicizia tra i detenuti e i loro carcerieri.
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Questo libro, frutto di un'attenta ricerca storica, ci trasporta nel cuore della Seconda Guerra Mondiale, all'interno del campo di prigionia n. 17 di Rezzanello, in provincia di Piacenza. Attraverso le parole dei prigionieri inglesi e dei domini britannici del primo contingente, raccolte in un manoscritto ritrovato, scopriamo la vita quotidiana all'interno del castello medievale trasformato in luogo di detenzione.
Tra il 1941 e il 1943, il castello di Rezzanello ha ospitato quasi 150 ufficiali britannici, custoditi da 60 militari italiani. Le memorie dei prigionieri, riprodotte in edizione anastatica, rivelano un'esperienza sorprendente: la vita nel campo, pur nella sua natura di prigionia, era caratterizzata da un clima di rispetto e di amicizia tra i detenuti e i loro carcerieri.
I prigionieri, come raccontano nel manoscritto, uscivano in passeggiata nelle campagne, assistevano alla Messa la domenica e conducevano una vita dignitosa e piacevole. La Croce Rossa svizzera, durante le sue ispezioni, definì il campo di Rezzanello un "campo ideale", tanto che gli ufficiali lo consideravano più un resort che una prigione.
Il libro, curato da David Vannucci, esperto di storia militare, offre un'analisi approfondita del contesto storico e sociale del campo di prigionia, arricchendo la narrazione con dettagli inediti e informazioni preziose.
Se sei appassionato di storia, di memorie di guerra e di storie di vita vissuta, questo libro ti conquisterà.