"Morire a Mattmark" ripercorre la tragedia del 30 agosto 1965, quando una valanga seppellì 88 lavoratori, di cui 56 italiani, nel cantiere della diga di Mattmark in Svizzera. Il libro racconta le storie delle vittime, le indagini e il processo, sollevando interrogativi sulla responsabilità e sul valore della memoria.
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A sessant'anni dalla tragedia di Mattmark, Donzelli Editore ripropone una nuova edizione di "Morire a Mattmark", un libro che ripercorre uno degli eventi più dolorosi e significativi della storia dell'emigrazione italiana. Un'opera toccante che riporta alla luce le voci dei sopravvissuti e le storie delle vittime, per non dimenticare e per interrogarsi sul valore della memoria.
La diga di Mattmark, in Svizzera, rappresentava un simbolo di progresso e di opportunità di lavoro per migliaia di persone, in particolare per molti emigrati italiani. Un cantiere attivo giorno e notte, dove la fatica e la speranza si intrecciavano per costruire un futuro migliore.
Quel giorno, una valanga di ghiaccio travolse il cantiere, seppellendo sotto una coltre di morte 88 lavoratori, di cui 56 italiani. Un evento catastrofico che segnò profondamente la storia dell'emigrazione italiana, paragonabile alla tragedia di Marcinelle.
Il libro ricostruisce i momenti drammatici della tragedia, le operazioni di soccorso, le indagini e il processo che si concluse con l'assoluzione degli imputati, lasciando un senso di amarezza e di ingiustizia nei familiari delle vittime. Una ferita ancora aperta, che interroga le coscienze sulla responsabilità e sulla necessità di fare piena luce sulla vicenda.
"Morire a Mattmark" è un libro che scuote le coscienze, invita alla riflessione e ci ricorda l'importanza di onorare la memoria delle vittime dell'emigrazione italiana. Un'opera fondamentale per chi desidera approfondire la storia del nostro paese e per costruire un futuro più giusto e solidale.