Un'analisi storica e sociale dell'eccidio di Kindu, un evento tragico che ha segnato la storia italiana del secondo dopoguerra. Il libro esplora le reazioni contrastanti suscitate dal massacro, i dubbi sulla natura delle missioni di pace, gli stereotipi sull'Africa e il ruolo dei media nella costruzione della memoria collettiva.
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"Morire di pace: l'eccidio di Kindu nell'Italia del "miracolo"" di Amoreno Martellini, edito da Il Mulino, ripercorre uno degli episodi più dolorosi e controversi della storia italiana del secondo dopoguerra: il massacro di Kindu. Nel novembre del 1961, tredici militari italiani, impegnati in una missione di pace delle Nazioni Unite in Congo, furono brutalmente assassinati, gettando un'ombra cupa sull'immagine di un'Italia in pieno boom economico.
Martellini analizza l'eccidio di Kindu non solo come un tragico fatto di cronaca, ma come un evento rivelatore delle contraddizioni e delle tensioni che attraversavano la società italiana dell'epoca. Il libro esplora le reazioni contrastanti suscitate dal massacro, i dubbi sulla natura delle missioni di pace, gli stereotipi sull'Africa e il ruolo dei media nella costruzione della memoria collettiva.
"Morire di pace" è un libro importante per chiunque voglia comprendere a fondo la storia italiana del secondo dopoguerra e le sue complesse relazioni con il resto del mondo. Grazie a una rigorosa ricerca storica e a un'analisi sociale acuta, Martellini offre una prospettiva inedita su un evento tragico che ha segnato la coscienza nazionale.
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