Questo libro affronta il dilemma contemporaneo di come dobbiamo convivere con le opere di artisti che si sono macchiati di reati gravi o di una condotta detestabile. L'autrice analizza casi come quelli di Woody Allen, J.K. Rowling, Ezra Pound e Virginia Woolf, ponendo domande cruciali sul rapporto tra arte e vita, tra creazione e comportamento.
In un'epoca in cui il movimento #MeToo ha portato alla luce le azioni di molti artisti e autrici, Claire Dederer, giornalista americana, si interroga su come dobbiamo convivere con le opere di chi si è macchiato di reati gravi o di una condotta detestabile.
Il libro, nato da un articolo pubblicato sulla Paris Review nel 2017, affronta la questione del diverso giudizio che possiamo avere da una parte sulle creazioni letterarie o artistiche e dall'altra sui loro autori e autrici. Dederer analizza casi come quelli di Woody Allen, J.K. Rowling, Ezra Pound e Virginia Woolf, ponendo domande cruciali: possiamo e dobbiamo ancora amare le opere di questi artisti? I geni meritano un trattamento speciale? La responsabilità maschile è identica a quella femminile?
Attraverso un'analisi acuta e coinvolgente, Dederer esplora il rapporto tra arte e vita, tra creazione e comportamento, tra il piacere che possiamo trarre da un'opera e la condanna che possiamo rivolgere al suo autore. Il libro non offre risposte facili, ma invita il lettore a riflettere su un dilemma contemporaneo che ci accompagna nella vita quotidiana, nei dibattiti pubblici e nelle nostre coscienze.
Mostri. Distinguere o non distinguere le vite dalle opere: il tormento dei fan è un libro che si rivolge a tutti coloro che si interrogano sul rapporto tra arte e vita, tra creazione e comportamento. Un libro che ci aiuta a pensare e a discutere, a confrontarci con un tema complesso e attuale.
Titolo | Mostri. Distinguere o non distinguere le vite dalle opere: il tormento dei fan |
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Autore | Claire Dederer |
Editore | Altrecose |
Anno edizione | 2024 |
Pagine | 320 |
Formato | Brossura |
ISBN | 9791281729018 |