Un'analisi comparativa tra "Il Flauto Magico" di Mozart e la "Divina Commedia" di Dante Alighieri, svela sorprendenti analogie e significati spirituali nascosti. Un cammino iniziatico tra simbolismi e speranza, che invita a una riflessione profonda sulla natura umana e sul divino.
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Cosa lega Wolfgang Amadeus Mozart e Dante Alighieri, separati da cinque secoli di storia? Apparentemente nulla, se non il genio. Maria Soresina, con un'analisi audace e originale, svela le sorprendenti analogie tra "Il Flauto Magico" e la "Divina Commedia", aprendo una nuova prospettiva interpretativa su questo capolavoro mozartiano.
Fin dalla prima scena, l'opera di Mozart richiama il poema dantesco: Tamino, braccato da un serpente, come Dante di fronte alle tre fiere. Questo parallelismo, lungi dall'essere casuale, introduce il lettore in un percorso di scoperta del significato spirituale dell'opera, guidato da costanti riferimenti alla "Divina Commedia".
"Il Flauto Magico" non è una semplice fiaba, ma la rappresentazione di un vero e proprio cammino iniziatico. Come Dante, Mozart utilizza simboli potenti, come il passaggio attraverso il fuoco e l'acqua, per illustrare un percorso di elevazione spirituale. Tamino, guidato da Pamina, e Dante, accompagnato da Beatrice, incarnano la scintilla divina, l'eterno femminino che conduce verso la conoscenza superiore.
Entrambi gli autori, Mozart e Dante, erano animati da una forte passione politica e dalla speranza in un futuro in cui la ragione trionfasse sull'oscurantismo e sulla superstizione. Un mondo in cui la tolleranza e l'amore tra gli uomini avrebbero creato un "paradiso" terreno.
Questo libro è un'occasione unica per approfondire la conoscenza di due giganti della cultura occidentale e per scoprire le connessioni nascoste tra le loro opere. Un'esperienza di lettura illuminante e appassionante, che stimola la riflessione e invita a guardare oltre la superficie delle cose.