Un'indagine sui crimini contro i civili in Afghanistan durante l'invasione occidentale e l'occupazione, attraverso testimonianze dirette e analisi critiche. Un'opera che squarcia il velo di silenzio su una delle pagine più oscure della storia recente.
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"Nato per uccidere. I crimini contro i civili in Afghanistan" di Filippo Rossi, con la prefazione di Marco Pizzuti, è un'opera coraggiosa che squarcia il velo di silenzio su una delle pagine più oscure della storia recente: l'impatto dell'invasione occidentale e dell'occupazione in Afghanistan sulla popolazione civile.
L'autore intraprende un viaggio rischioso e toccante, addentrandosi in zone remote e isolate dell'Afghanistan, per dare voce a chi ha subito in prima persona le conseguenze della guerra. Attraverso testimonianze dirette e storie di vita vissuta, Rossi porta alla luce le sofferenze, le perdite e le ingiustizie subite dai civili afghani, spesso dimenticati o ignorati dai media occidentali.
Il libro non si limita a narrare le vicende umane, ma offre un'analisi approfondita e critica delle dinamiche del conflitto, mettendo in discussione le narrazioni ufficiali e le responsabilità delle forze occupanti. Rossi esplora le complesse interazioni tra soldati, signori della guerra, Talebani e terroristi, svelando le ambiguità e le contraddizioni di una guerra che ha lasciato cicatrici profonde nel tessuto sociale afghano.
"Nato per uccidere" è un libro fondamentale per chiunque voglia comprendere le radici dei problemi che affliggono l'Afghanistan e le conseguenze delle politiche occidentali in Medio Oriente. Un'opera che invita alla riflessione, alla compassione e alla ricerca della verità, al di là delle semplificazioni e delle propagande.