"Neogeografia per un nuovo immaginario terrestre" esplora il ruolo della geografia nell'era moderna, analizzando come i testi letterari diventano laboratori di paesaggio e come l'immaginario può fungere da resistenza culturale. Un manuale per ripensare il mondo attraverso la lente della geografia critica.
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In un'epoca dominata dalla tecnologia e dall'esplorazione globale, Neogeografia per un nuovo immaginario terrestre di Matteo Meschiari, edito da Milieu edizioni, si interroga sul ruolo e sul significato della geografia contemporanea. Questo saggio, provocatorio e stimolante, invita il lettore a ripensare l'epistemologia della geografia e ad analizzare i testi letterari come veri e propri laboratori di paesaggio.
Meschiari propone un cambio di paradigma radicale, che va oltre la semplice critica letteraria o lo studio di fonti indirette. L'autore analizza esercizi cognitivi complessi e sondaggi spaziali di un Homo geographicus che lascia tracce indelebili tra le parole dei testi. Il libro esplora come le immagini e l'immaginario possano fungere da resistenza culturale, intellettuale e sociale, offrendo alternative allo status quo.
Neogeografia si configura come un manuale di resistenza dell'immaginario, dove la Terra e i suoi paesaggi diventano la base primaria per il pensiero critico e l'invenzione di nuove pratiche di libertà. Attraverso l'analisi di opere letterarie e documenti storici, Meschiari ci guida in un'esplorazione che tocca:
Questo libro è un invito a ripensare il metodo scientifico e a restituire alla geografia, all'antropologia e alle scienze sociali la loro vocazione politica. È una lettura essenziale per chiunque sia interessato a comprendere come l'immaginario influenzi la nostra percezione del mondo e come possiamo utilizzare la geografia per costruire un futuro più libero e consapevole.
Neogeografia per un nuovo immaginario terrestre è un'opera che stimola la riflessione e offre strumenti per interpretare il mondo che ci circonda con occhi nuovi. Un libro imprescindibile per chiunque voglia comprendere il potere dell'immaginario e la sua capacità di trasformare la realtà.