Nomen. Il nome proprio nella cultura romana

Questo libro esplora il ruolo del nome nella cultura romana, analizzando come i nomi propri, che riguardano individui, luoghi o divinità, fossero al centro di una molteplicità di pratiche e riflessioni. Scopriremo come i Romani attribuivano ai nomi un potere quasi magico, in grado di influenzare la realtà.

EAN: 9788815274366
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Un viaggio affascinante nel mondo dei nomi nella cultura romana

Il libro "Nomen. Il nome proprio nella cultura romana" di Mario Lentano ci accompagna in un'esplorazione profonda e coinvolgente del ruolo del nome nella società romana. Scopriremo come i nomi propri, che riguardano individui, luoghi o divinità, fossero al centro di una molteplicità di pratiche e riflessioni che coinvolgevano grammatici, filosofi, teologi e politici.

Nomi di buon auspicio e damnatio memoriae

Nel mondo romano, la scelta dei nomi era un'operazione carica di significato. La leva di un esercito iniziava sempre con soldati chiamati Valerius o Salvius, nomi considerati di buon auspicio. I provvedimenti di damnatio memoriae, invece, comportavano il divieto per i discendenti del condannato di portare il suo stesso nome, privando anche i figli viventi del loro nome. I nomi geografici di cattivo auspicio, come Malevento o Epidamno, venivano modificati in toponimi beneauguranti (Benevento) o almeno neutri (Durazzo). Le nuove colonie, invece, ricevevano nomi che suggerissero abbondanza o potenza, come Florentia o Valentia.

Il nome segreto di Roma

Un riserbo impenetrabile avvolgeva il nome segreto di Roma, che andava custodito per evitare che i nemici se ne appropriassero a danno della città. Questo dimostra quanto il nome fosse considerato un elemento fondamentale dell'identità romana.

Un'indagine approfondita

L'autore, attraverso un'analisi accurata e ricca di esempi, ci guida alla scoperta di come i nomi fossero coinvolti in un gran numero di pratiche culturali. Scopriremo come i Romani attribuivano ai nomi un potere quasi magico, in grado di influenzare la realtà. Un'indagine che ci offre un accesso inconsueto ma affascinante sul nostro passato.