Un'indagine sull'arte urbana e la sua libertà di espressione, nata in seguito al fermo del writer romano GECO. Il libro esplora il rapporto tra arte e città, la definizione di arte e il diritto di manifestarsi liberamente nello spazio pubblico, al di là di autorizzazioni e committenze.
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Questo libro, edito da Castelvecchi, nasce da un evento significativo: il fermo del writer romano GECO. Lungi dal voler alimentare la disputa tra sostenitori e detrattori del writing e della street art, l'opera si propone di esplorare le questioni fondamentali sollevate dal caso Geco.
Il volume indaga il rapporto tra arte e spazio urbano, mettendo in discussione la definizione stessa di arte e il diritto di manifestarsi liberamente, al di là di autorizzazioni e committenze. Chi decide cosa è arte e cosa non lo è? L'arte deve essere confinata in spazi e tempi prestabiliti?
"Non autorizzati" si interroga sulla natura della città contemporanea: è ancora capace di sorprenderci? Può accogliere forme di alterità artistica non ancora classificate, proprio perché espressione dell'ultra-contemporaneità? Attraverso le voci di artisti, street artist, writer, antropologi, architetti, critici, curatori e avvocati, il libro offre una riflessione poliedrica e stimolante sul ruolo dell'arte nello spazio pubblico.
"Non autorizzati" è un invito a riflettere sul ruolo dell'arte nella società contemporanea e sulla sua capacità di trasformare e arricchire lo spazio urbano. Un testo fondamentale per chiunque sia interessato all'arte, alla cultura urbana e alle dinamiche sociali che legano l'individuo alla città.
Keywords: arte urbana, street art, writing, spazio pubblico, città, libertà di espressione, autorizzazione, contemporaneità, GECO, Castelvecchi.