Non si torna indietro. La storia di Ernesto Lomasti

Non si torna indietro: La storia di Ernesto Lomasti, un'ascesa leggendaria

Questo libro ripercorre la vita straordinaria di Ernesto Lomasti, un alpinista italiano che, nonostante una vita breve (1959-1979), ha lasciato un'impronta indelebile nel mondo dell'arrampicata. Nato a Udine, trascorse l'infanzia a Pontebba, un paesino immerso nelle montagne friulane, dove la sua passione per l'alpinismo sbocciò fin da piccolo.

Un'infanzia tra le montagne

Figlio di un ufficiale degli Alpini e di una dipendente delle Poste, Ernesto era un bambino timido e minuto, soprannominato "Cartuccia" dai suoi coetanei. Nonostante la sua corporatura esile, possedeva una determinazione e un talento straordinari per la scalata. Le sue prime esperienze sulle montagne avvennero in tenera età, accompagnato da parenti e amici, e ben presto si rivelò un talento naturale.

Un talento precoce

La sua carriera alpinistica, pur breve, fu costellata di imprese memorabili. Tra il 1976 e il 1979, Ernesto si distinse per le sue ascensioni nelle Alpi Giulie, raggiungendo livelli di difficoltà eccezionali per l'epoca. Si ricorda soprattutto per la sua scalata alla Cima Grande della Scala, nel settembre 1978, e per le sue innovative tecniche di arrampicata sul Pilastro di Machaby, oggi ribattezzato Pilastro Lomasti.

Un pioniere dell'arrampicata moderna

Lomasti è considerato uno dei pionieri dell'arrampicata sportiva in Italia. Le sue ascensioni, spesso in solitaria e con attrezzature minime, rappresentano un esempio di audacia e maestria tecnica. Nonostante raggiungesse livelli di difficoltà superiori al sesto grado, manteneva sempre una grande umiltà, dichiarando di aver scalato al massimo il VI+.

Una tragica scomparsa

La sua vita si interruppe tragicamente nel giugno 1979, a soli 19 anni, durante un'esercitazione militare ad Arnad, in Valle d'Aosta. La causa della sua morte, probabilmente un fulmine, rimane avvolta da un velo di mistero. La sua scomparsa prematura ha lasciato un vuoto incolmabile nel mondo dell'alpinismo, ma la sua eredità continua a ispirare generazioni di scalatori.

Un ricordo indelebile

Oggi, Ernesto Lomasti è ricordato come uno dei più grandi alpinisti friulani di sempre. Il CAI di Pontebba ha dedicato un bivacco alla sua memoria sulla Sella di Aip, a 1920 metri di altitudine. La sua storia, un mix di talento, coraggio e tragica fine, rappresenta un esempio di passione e determinazione che continua a ispirare.

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