Un libro che esplora la storia dell'ostetricia femminista a Venezia, mettendo in luce il rapporto tra madre e ostetrica e l'importanza di valorizzare il sapere delle donne nel contesto della nascita.
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"Parti in casa a Venezia: Storia di un'ostetrica femminista e delle sue colleghe" di Franca Marcomin, edito da Il Poligrafo, è un'immersione profonda nel mondo dell'ostetricia veneziana, con un focus particolare sull'esperienza di un'ostetrica femminista e delle sue colleghe. Il libro esplora l'evoluzione della figura dell'ostetrica, da prima levatrice a professionista sanitaria, e il suo rapporto con le madri nel contesto del territorio veneziano.
L'autrice ripercorre la storia di una professione un tempo interdetta agli uomini, mettendo in luce le pratiche e le relazioni tra donne sulla scena della nascita. Il libro evidenzia come la medicalizzazione del parto abbia spesso messo in ombra l'autorità delle madri e delle ostetriche, riducendo il loro sapere a una mera competenza tecnica e scientifica.
A partire dagli anni Ottanta, nel territorio veneziano si è assistito a un cambiamento significativo. Il libro raccoglie memorie e racconti che testimoniano un percorso di ricerca, sperimentazione ed elaborazione di nuove modalità di produrre sapere sulla scena del parto. L'obiettivo è quello di valorizzare la relazione tra madre e ostetrica, inserendola nel contesto più ampio del movimento politico delle donne.
Il libro nasce da un progetto volto a mettere in luce l'opera materiale e spirituale delle madri e delle professioniste ostetriche. L'intento è quello di restituire autorità e dignità all'eredità di saperi di cui sono custodi, incoraggiandole a mettere in gioco la differenza femminile.
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