Questo libro analizza le cause dell'Olocausto, mostrando come l'antisemitismo diffuso in Europa e in America abbia impedito ai governi di prendere misure concrete in soccorso degli ebrei. L'Occidente, in sostanza, non volle vedere o non volle agire.
Questo libro, frutto di un vastissimo lavoro d'archivio, documenta in modo sistematico perché l'Occidente lasciò mano libera alla follia omicida nazista. Theodore S. Hamerow, professore emerito di Storia all'Università di Wisconsin-Madison, fornisce una risposta sgradevole ma precisa: l'Olocausto non fu fermato prima perché anche le democrazie occidentali furono percorse al loro interno da una fortissima ondata di antisemitismo, che impedì ai governi di prendere misure concrete in soccorso degli ebrei.
Hamerow sostiene che questo antisemitismo non nasce da un'ideologia dichiarata, ma dal senso del numero di ebrei che si poteva sopportare (non più dello 0,5 per cento della propria popolazione). Questo perché degli ebrei si temeva la forza presunta o si fantasticava intorno a poteri economici, politici o finanziari.
Perfino negli Stati Uniti, si tentò di far passare le notizie sullo sterminio per semplice propaganda e la questione ebraica come un problema locale. L'Occidente, in sostanza, non volle vedere o non volle agire. La conclusione è amara: pur sconfitto, Hitler in un certo senso ha vinto perché è riuscito a spazzare via gli ebrei dall'Europa.
Questo libro è un'analisi lucida e spietata di un periodo buio della storia. È un libro fondamentale per comprendere le cause dell'Olocausto e per riflettere sulle responsabilità dell'Occidente.
Autore | Hamerow Theodore S. |
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Editore | Feltrinelli |
Anno di pubblicazione | 2010 |
Numero di pagine | 491 |
Formato | Perfetto |
Lingua | Italiano |