Questo libro analizza le ragioni per cui l'Olocausto non fu fermato prima, evidenziando il ruolo dell'antisemitismo diffuso nelle democrazie occidentali e la conseguente incapacità di agire in soccorso degli ebrei. L'autore documenta come l'Occidente lasciò mano libera alla follia omicida nazista, con una conclusione amara: Hitler, pur sconfitto, è riuscito a spazzare via gli ebrei dall'Europa.
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È ormai noto che la notizia dello sterminio sistematico degli ebrei a opera dei nazisti circolava in Europa e negli Stati Uniti fin dal 1942. Eppure ci vollero tre lunghi anni prima che si ponesse fine alla barbarie del genocidio. Nel frattempo, nessuna azione militare specificamente finalizzata a sabotare la macchina nazista dell'orrore. Nessuna iniziativa diplomatica esplicitamente rivolta a fermare la mano degli aguzzini. Anzi, l'accoglienza di rifugiati ebrei in fuga dalla Germania fu resa ancor più difficile e le porte delle frontiere si chiusero per loro quasi ermeticamente.
Theodore Hamerow, nel suo libro, fornisce una risposta sgradevole ma molto precisa: l'Olocausto non fu fermato prima perché anche le democrazie occidentali furono percorse al loro interno da una fortissima ondata di antisemitismo, che impedì ai governi di prendere misure concrete in soccorso degli ebrei. Perfino negli Stati Uniti si tentò di far passare le notizie sullo sterminio per semplice propaganda e la questione ebraica come un problema locale.
La guerra andava combattuta, ma in nome della sicurezza nazionale e non certo per sottrarre gli ebrei al loro destino. Frutto di un vastissimo lavoro d'archivio, il libro di Hamerow documenta per la prima volta in modo sistematico perché l'Occidente lasciò mano libera alla follia omicida nazista.
Con una conclusione amara: pur sconfitto, Hitler in un certo senso ha vinto perché è riuscito a spazzare via gli ebrei dall'Europa.
Questo libro è un'analisi profonda e documentata di un periodo storico cruciale, che ci invita a riflettere sulle responsabilità delle democrazie occidentali di fronte all'orrore nazista. È un libro che non può lasciare indifferenti, che ci spinge a interrogarci sul nostro passato e sul nostro presente.