Un'analisi critica e senza compromessi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) italiano, svelando le ombre, le contraddizioni e i rischi di una gestione superficiale dei fondi europei. Tito Boeri e Roberto Perotti lanciano un monito urgente per un cambio di rotta necessario.
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In un'analisi incisiva e senza compromessi, Tito Boeri e Roberto Perotti svelano le ombre e le contraddizioni dietro il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) italiano. A differenza della maggior parte dei paesi europei, l'Italia ha optato per il massimo dei prestiti offerti dal programma NextGenerationEU, una scelta che poggia su una scommessa audace: che il PNRR possa innalzare permanentemente il tasso di crescita dell'economia italiana.
Questa scommessa, condivisa da ben tre governi, si rivela ora carica di incognite. I governi Conte II, Draghi e Meloni hanno mostrato un ottimismo forse eccessivo, sbandierando stime iperboliche degli effetti positivi del PNRR, spesso senza un solido fondamento nella realtà. Nessuno di questi governi ha affrontato adeguatamente il problema cruciale del finanziamento della gestione futura degli investimenti.
Oggi, la cruda realtà è che il PNRR è inesorabilmente in ritardo. Ma questo, secondo gli autori, non è il problema più grave. Il PNRR soffre di un vizio d'origine: una sovrabbondanza di fondi, un'eccessiva pressione per spenderli a tutti i costi e una mancanza di tempo per impiegarli saggiamente. Il risultato? Cifre incredibilmente elevate destinate a spese inutili o addirittura dannose, come il Superbonus, o a iniziative "alla moda" ma poco efficaci come la digitalizzazione delle scuole primarie. Al contempo, vengono trascurate spese vitali per la nostra società, come quelle destinate a offrire opportunità ai giovani delle periferie urbane.
Le riforme "epocali", considerate cruciali per il successo del Piano, sono ferme al palo o addirittura abbandonate. Boeri e Perotti lanciano un appello urgente: è necessario prendere atto della realtà, rivedere i piani con realismo e valutare la possibilità di rinunciare a parte dei fondi presi a prestito. Non si tratta di rinunciare all'ambizione, ma di abbandonare la superficialità. Il PNRR, nato come una scommessa sul futuro, rischia di trasformarsi in una grande abbuffata senza controllo.
"Nessuna retorica e nessun fiume di parole può trasformare un'idea confusa o non realistica in un buon investimento", avvertono gli autori. Un libro fondamentale per comprendere le sfide e le opportunità del PNRR, e per evitare che una grande occasione si trasformi in un disastro annunciato.