Un'esplorazione della primavera, stagione di transizione tra inverno ed estate, attraverso feste, storia e natura. Alessandro Vanoli narra il risveglio dei sensi, il legame con le origini e la nostalgia di un mondo in armonia.
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La primavera, una stagione in bilico tra il rigore invernale e il calore estivo, si rivela un periodo di profumi inebrianti, piogge ristoratrici e venti impetuosi, un intreccio di sconforto e speranza che la rende intrinsecamente inquieta. Alessandro Vanoli ci guida in un viaggio attraverso questa stagione di transizione, esplorandone le molteplici sfaccettature, dalle antiche celebrazioni della vita che rinasce ai moderni diritti e conquiste.
Il libro narra delle feste dedicate alla rinascita della vita e al ritorno della luce, unendo le tradizioni dei greci, degli ebrei e la Pasqua cristiana. Ma la primavera è anche il momento in cui eserciti e mercanti riprendono le loro attività, quando i mari si calmano e le rotte commerciali si riaprono. Vanoli esplora le rivoluzioni, i diritti e le conquiste che hanno segnato questa stagione nel corso della storia.
La primavera è prima di tutto un ciclo terrestre, l'equinozio che risveglia i sensi e i corpi. Fiori, erbe, insetti e uccelli si animano in un'esplosione di vita, un'ansia di desiderio che sembra rimandare a qualcosa di più antico e profondo: forse alle origini del mondo, a quella natura primordiale a cui la nostra biologia ci lega indissolubilmente.
"Primavera: la stagione inquieta" racconta una sorta di struggente nostalgia, di quando, alle origini, noi e il mondo eravamo una cosa sola, legati dallo stesso ritmo e dallo stesso ordine delle cose. Un libro che invita a riflettere sul nostro rapporto con la natura e con il tempo, un'immersione nella bellezza e nell'inquietudine di una stagione che da sempre affascina e ispira l'umanità.