Un'inchiesta avvincente che getta luce su uno dei periodi più oscuri e controversi della storia italiana, collegando le morti di Enrico Mattei, Mauro De Mauro e Pier Paolo Pasolini e suggerendo un'unica, inquietante verità dietro le stragi di Stato.
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"Profondo nero. Mattei, De Mauro, Pasolini. Un'unica pista all'origine delle stragi di Stato" di Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza, pubblicato da Chiarelettere, è un'inchiesta avvincente che getta luce su uno dei periodi più oscuri e controversi della storia italiana: gli anni Settanta. Attraverso un'analisi approfondita e meticolosa, gli autori collegano le morti di Enrico Mattei, Mauro De Mauro e Pier Paolo Pasolini, suggerendo un'unica, inquietante verità dietro le stragi di Stato.
Il libro esplora il contesto storico in cui questi eventi si sono verificati, svelando un intreccio perverso tra potere economico, politica e criminalità organizzata. Al centro della narrazione si colloca la figura di Eugenio Cefis, ex partigiano legato a Fanfani, considerato dai servizi segreti il vero fondatore della P2. Il "sistema Cefis", basato sul controllo dell'informazione, la corruzione dei partiti, i rapporti con i servizi segreti e il primato del potere economico su quello politico, viene analizzato come un elemento di continuità eversiva di una classe dirigente profondamente antidemocratica.
Gli autori ricostruiscono minuziosamente gli eventi attraverso le carte dell'inchiesta del pm Vincenzo Calia, gli atti del processo De Mauro in corso a Palermo, nuove testimonianze e un'approfondita ricerca documentale. In questo modo, riescono a mettere insieme i tasselli di un puzzle complesso che attraversa la storia italiana fino alla Seconda Repubblica, svelando retroscena inediti e connessioni sorprendenti.
Il libro offre un'analisi approfondita delle figure di Mattei, De Mauro e Pasolini, evidenziando il loro impegno nel denunciare le trame oscure del potere. Mattei, il presidente dell'Eni che osò sfidare le compagnie petrolifere internazionali; De Mauro, il giornalista che stava preparando la sceneggiatura del film sulla morte di Mattei; Pasolini, lo scrittore che nel romanzo "Petrolio" denunciò la destra economica e la strategia della tensione. Tutti e tre, secondo gli autori, furono vittime di un sistema corrotto e spietato che non tollerava voci fuori dal coro.
"Profondo nero" è un libro coraggioso e necessario per comprendere il passato e il presente dell'Italia. Un'inchiesta che invita a riflettere sulle dinamiche del potere, sulla responsabilità della classe dirigente e sulla necessità di difendere la democrazia e la libertà di informazione.