Un'analisi approfondita di Nicolas Werth sulla manipolazione della storia da parte del regime di Vladimir Putin per giustificare l'invasione dell'Ucraina. Il libro esplora come la narrazione nazionale russa, costruita negli ultimi vent'anni, distorce i fatti storici per servire gli interessi geopolitici di un regime autoritario.
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Nel febbraio 2022, il mondo assiste attonito al discorso di Vladimir Putin che giustifica l'invasione dell'Ucraina con pretestuose accuse di "genocidio" e la necessità di "denazificare" il paese. Questa clamorosa falsificazione della storia si inserisce in una narrazione nazionale costruita ad arte negli ultimi vent'anni, di cui l'organizzazione Memorial ha fatto le spese nel 2021.
Nicolas Werth, storico di fama e presidente di Memorial France, smascherata le radici di questa distorsione dei fatti e il modo in cui è stata orchestrata per legittimare la prima guerra del XXI secolo in Europa. Esaltando una "Russia eterna" contrapposta a un Occidente decadente, il regime putiniano mira a consolidare il proprio potere e a rispondere alle ansie di una società disorientata dal crollo del sistema sovietico.
Con la prefazione di Andrea Gullotta, presidente di Memorial Italia, questo libro offre una prospettiva italiana sull'associazione insignita del Premio Nobel per la pace nel 2022.
"Putin storico in capo" è un'opera essenziale per chiunque voglia comprendere le complesse dinamiche del conflitto russo-ucraino e le insidie della manipolazione della storia.
Parole chiave: Putin, Russia, Ucraina, storia, Memorial, guerra, propaganda, manipolazione, narrazione nazionale, regime, genocidio, denazificazione, Occidente, Unione Sovietica, Premio Nobel per la pace, Andrea Gullotta, Nicolas Werth, Einaudi.