Quattro giorni a Kigali. Il 9° Col Moschin nell'inferno del Rwanda

Quattro giorni a Kigali: un viaggio nell'inferno del Rwanda con il 9° Col Moschin

Questo libro, scritto da Armando Micheli, narra l'esperienza drammatica dell'operazione "Ippocampo Rwanda", un'operazione di salvataggio condotta nel 1994 dal 9° Reggimento d'Assalto Paracadutisti "Col Moschin" nel bel mezzo del genocidio ruandese. L'autore, partecipante all'operazione, offre un resoconto vivido e coinvolgente, basato sulle esperienze di due incursori, Massimo e Fabrizio.

Un'immersione nel cuore del conflitto

Infiltrati a Kigali in momenti diversi, Massimo e Fabrizio si trovano a vivere l'orrore della guerra civile, assistendo a scene di violenza inaudita. Le strade di Kigali diventano un percorso infernale, tra cataste di cadaveri e la disperazione di una popolazione decimata. La missione di recupero dei connazionali si trasforma in una lotta contro il tempo e contro la brutalità del genocidio.

Oltre l'azione militare: riflessioni sulla guerra

Il libro non si limita a descrivere l'azione militare, ma approfondisce le riflessioni dei due protagonisti di fronte all'orrore vissuto. L'esperienza del genocidio, profondamente diversa da qualsiasi altra missione affrontata in precedenza, li porta a mettere in discussione le proprie certezze e a confrontarsi con la natura stessa della guerra e della violenza umana.

Contesto storico e ambientazione

Il libro è ambientato nel Ruanda del 1994, durante il genocidio tutsi. L'ambientazione è cruciale per la narrazione, contribuendo a rendere palpabile l'orrore e la disperazione che caratterizzarono quel periodo. Le strade di Kigali, teatro di violenze indicibili, diventano un simbolo del caos e della brutalità del conflitto.

Personaggi e trama

I personaggi principali sono Massimo e Fabrizio, due incursori del 9° Col Moschin, i cui punti di vista e le cui esperienze sono al centro della narrazione. La trama segue la loro missione di salvataggio, ma anche il loro percorso interiore di fronte all'orrore del genocidio. Il libro esplora le loro emozioni, i loro dubbi e le loro riflessioni, offrendo un ritratto umano e profondo di chi si trova a operare in un contesto così estremo.

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