Un'analisi approfondita di come il cinema affronta la rappresentazione di eventi traumatici come la Shoah e altre catastrofi, attraverso l'uso dello "sguardo obliquo". Esplora le strategie narrative e visive utilizzate dai registi per affrontare l'irrappresentabile, offrendo nuove prospettive sulla memoria e sulla testimonianza.
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Il volume "Rappresentare l'irrapresentabile. Lo sguardo «obliquo» nel cinema sulla Shoah e in altre catastrofi" affronta un tema delicato e complesso: come il cinema ha cercato di rappresentare eventi traumatici come la Shoah e altre catastrofi. Attraverso un'analisi dello "sguardo obliquo", il libro esplora le strategie narrative e visive utilizzate dai registi per affrontare l'irrappresentabile, offrendo nuove prospettive sulla memoria e sulla testimonianza.
Il libro si concentra sull'analisi dello "sguardo obliquo", una tecnica che permette di affrontare temi difficili senza cadere nella spettacolarizzazione o nella banalizzazione. Questo approccio consente di esplorare le sfumature emotive e psicologiche dei personaggi, offrendo una rappresentazione più autentica e profonda delle esperienze traumatiche.
Questo libro è rivolto a:
"Rappresentare l'irrapresentabile" offre un contributo significativo al dibattito sulla rappresentazione della Shoah e di altre catastrofi nel cinema, fornendo strumenti critici per comprendere le sfide e le responsabilità che comporta la narrazione di eventi traumatici. È una lettura essenziale per chiunque voglia approfondire la relazione tra cinema, storia e memoria.