Nel romanzo Rien ne va plus, il vicequestore Rocco Schiavone si trova di fronte alla sparizione di un furgone portavalori e a un caso di omicidio irrisolto. Intrecciando indagini e vicende personali, Schiavone si addentra in un mondo di misteri e segreti, offrendo al lettore un'esperienza di lettura coinvolgente e ricca di spunti di riflessione.
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In Rien ne va plus, Antonio Manzini ci riporta nel mondo del vicequestore Rocco Schiavone, un personaggio complesso e profondamente umano. Questa volta, Schiavone si trova di fronte a un caso intricato: la sparizione di un furgone portavalori carico di quasi tre milioni di euro, le entrate del casinò di Saint-Vincent. Le indagini, inizialmente considerate di routine, prendono una piega inaspettata quando Schiavone intuisce un legame con un vecchio caso irrisolto, l'omicidio del ragioniere Favre.
Contro il parere dei suoi superiori, Schiavone decide di seguire il suo istinto e di scavare a fondo nella vicenda. Il suo metodo poco ortodosso e la sua vita personale complicata lo portano a confrontarsi con una verità scomoda e piena di interrogativi esistenziali. Nel frattempo, il rapporto con il giovane vicino di casa Gabriele si fa sempre più stretto, mentre le ombre del passato, come la morte del killer Baiocchi, tornano a tormentarlo.
Rien ne va plus è un romanzo che va oltre il genere poliziesco, offrendo una rappresentazione vivida della vita sociale e psicologica dei personaggi. Antonio Manzini intreccia abilmente il caso principale con le vicende personali dei collaboratori di Schiavone, creando un quadro complesso e ricco di sfaccettature. Il risultato è un romanzo avvincente, che cattura il lettore dalla prima all'ultima pagina.