Un romanzo che racconta l'anima dell'Urss degli anni Novanta, tra la fine di un'epoca e l'inizio di un'altra, attraverso le storie di una giovane donna e di un paese in cerca di identità.
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Con Ritorno nella città senza nome, Natasha Stefanenko ci porta in un'avvincente e toccante avventura nel cuore dell'Unione Sovietica degli anni Novanta. Un periodo di grandi cambiamenti, di incertezze e di nuove libertà, in cui il paese si trovava a dover affrontare la fine di un'epoca e l'inizio di un'altra.
Il romanzo è un intreccio di due storie, entrambe profondamente autobiografiche e ricche di suspense. Da un lato, la storia di Natasha, una giovane donna che si ritrova a dover affrontare le sfide di una società in trasformazione, con le sue contraddizioni e le sue difficoltà. Dall'altro, la storia di un paese che cerca di trovare la sua identità in un mondo in continua evoluzione.
Attraverso le parole di Natasha, scopriamo l'anima di un paese grande, inquieto e disorientato, che vive la fine di consolidate certezze e anche la dirompente irruzione di nuove libertà. Un'anima che cerca di trovare il suo posto nel mondo, tra passato e futuro, tra tradizione e modernità.
Ritorno nella città senza nome è un romanzo che cattura il lettore fin dalle prime pagine, grazie alla sua scrittura coinvolgente e alla sua capacità di far rivivere un'epoca storica complessa e affascinante. Un'esperienza che ci invita a riflettere sul passato, sul presente e sul futuro, e a interrogarci sul significato della libertà e dell'identità in un mondo in continua evoluzione.