In "Ritratti di pittori", Robert Walser esplora il legame tra arte e letteratura, utilizzando i dipinti come punto di partenza per riflessioni personali e illuminazioni improvvise. Un viaggio tra ricordi, dialoghi immaginari e profonde riflessioni sull'essenza dell'arte e sull'esistenza umana.
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"Ritratti di pittori" di Robert Walser, pubblicato da Adelphi Edizioni, è un'opera che esplora il profondo legame tra letteratura e arte figurativa. Walser, noto per la sua passione per il teatro e influenzato dal fratello Karl, artista di talento, utilizza i dipinti come punto di partenza per riflessioni personali e ricordi di gioventù.
Le opere d'arte diventano pretesti per Walser per parlare di sé, per costruire associazioni di idee e per offrire illuminazioni improvvise. Quadri come la Venere di Tiziano, l'Icaro di Brueghel il Vecchio e Il figliol prodigo di Rembrandt ispirano dialoghi scenici e sonetti. Walser crea legami inaspettati tra Fragonard e le Confessioni di Rousseau, dando voce alle figure dei quadri.
Con ironia, poesia e grazia visionaria, Walser ci guida in mondi paralleli, dischiusi da un semplice colore o da un dettaglio apparentemente secondario. Le sue ecfrasi divaganti offrono profonde riflessioni sull'essenza dell'arte, invitandoci a guardare oltre l'immagine e a interrogarci sull'uomo e il suo destino. Walser ci ricorda che siamo tutti, in certa misura, "orbi", nonostante i nostri occhi.