Rivoluzioni passive. Il mondo tra le due guerre nei Quaderni del carcere di Gramsci

Un'analisi profonda del pensiero di Gramsci sulle rivoluzioni passive

Questo libro offre un'analisi approfondita del concetto di rivoluzione passiva come elaborato da Antonio Gramsci nei suoi Quaderni del carcere. Attraverso una lente critica, l'autore esplora come Gramsci abbia reinterpretato tale concetto, traendolo da Vincenzo Cuoco e mediato dagli scritti di Guido De Ruggiero, per descrivere le rivoluzioni borghesi come processi di modernizzazione guidati "dall'alto", con una partecipazione limitata e "passiva" dei gruppi subalterni.

Il contesto storico e teorico

Il volume non si limita a esaminare l'evoluzione del concetto di rivoluzione passiva nel pensiero di Gramsci, ma lo colloca anche nel contesto storico e teorico degli anni '30 del Novecento. L'autore mette in luce come Gramsci abbia utilizzato questa intuizione per confrontarsi con gli scritti storici di Marx e con Max Weber, e come tutte le categorie principali dei Quaderni del carcere siano state filtrate attraverso questa lente.

La crisi organica globale

La riflessione sulle rivoluzioni passive porta Gramsci a interrogarsi sulla realtà del suo tempo, individuando le ombre inquietanti di una "crisi organica globale" che preannuncia catastrofi imminenti. Questo libro offre una chiave di lettura essenziale per comprendere il pensiero di Gramsci e la sua attualità nel mondo contemporaneo.

Punti di forza del libro:

• Un'analisi rigorosa e approfondita del concetto di rivoluzione passiva in Gramsci.
• Una contestualizzazione storica e teorica accurata.
• Una riflessione sulla crisi del Novecento che risuona con le sfide del presente.

Questo libro è una lettura imprescindibile per chiunque voglia approfondire il pensiero di Gramsci e comprendere le dinamiche del potere e del cambiamento sociale nel mondo moderno.