San Massimiliano Kolbe. Una luce nel lager di Auschwitz

San Massimiliano Kolbe: una luce nel lager di Auschwitz

Il libro "San Massimiliano Kolbe. Una luce nel lager di Auschwitz" racconta la storia di un uomo straordinario, un francescano polacco che si offrì volontariamente per morire di fame al posto di un padre di famiglia nel campo di concentramento di Auschwitz. La sua vita, segnata da un profondo amore per Dio e per il prossimo, è un esempio di coraggio, di fede e di carità cristiana.

L'infanzia e gli studi

Nato nel 1894 a Zduńska Wola, in Polonia, Massimiliano Kolbe, al secolo Rajmund Kolbe, crebbe in una famiglia povera. Fin da bambino dimostrò una grande fede e un forte senso di giustizia. Entrò nell'Ordine Francescano nel 1910 e fu ordinato sacerdote nel 1918.

La Milizia dell'Immacolata

Nel 1917, Padre Kolbe fondò la Milizia dell'Immacolata, un movimento che si proponeva di consacrare il mondo al Cuore Immacolato di Maria. Attraverso la stampa e la radio, Padre Kolbe diffondeva il suo messaggio di pace e di amore, combattendo contro il male e la violenza.

La morte ad Auschwitz

Nel 1941, Padre Kolbe fu arrestato dalla Gestapo e deportato ad Auschwitz. Nel campo di concentramento, continuò a predicare la fede e a dare conforto ai suoi compagni di prigionia. Quando un prigioniero fu condannato a morire di fame nel bunker, Padre Kolbe si offrì volontariamente per prendere il suo posto. Morì il 14 agosto 1941, dopo due settimane di torture e privazioni.

Un esempio di fede e di carità

La storia di San Massimiliano Kolbe è un esempio di fede e di carità che ha ispirato milioni di persone in tutto il mondo. La sua vita è un faro di speranza in un mondo spesso segnato dalla violenza e dall'odio. Il suo sacrificio è un monito a tutti noi a vivere con amore e a combattere per la giustizia e la pace.