Tomaso Montanari ci guida alla riscoperta del patrimonio culturale come strumento di liberazione e di connessione con la nostra umanità, invitandoci a superare la dittatura del presente e a riscoprire l'amore per la cultura.
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In un'epoca dominata dalla fretta e dall'effimero, Tomaso Montanari ci invita a riscoprire il valore profondo del patrimonio culturale. Chiese, opere d'arte, strade antiche: questi non sono semplici oggetti del passato, ma strumenti per liberarci dalla dittatura del presente e per ritrovare la nostra umanità.
Questo saggio appassionato ci guida in un percorso di riappropriazione del nostro patrimonio culturale, inteso come una vera e propria "religione civile", una scuola di liberazione che ci connette con la nostra anima più intima. Montanari ci spinge a guardare oltre la superficie, a sentire il legame che ci unisce alle pietre e ai quadri, a riscoprire l'amore che dà senso alle cose e ai luoghi.
Il patrimonio culturale, secondo Montanari, è un antidoto all'oblio, uno strumento per recuperare le ragioni di una convivenza universale fondata sulla giustizia e sulla condivisione. Ogni sguardo a un'opera d'arte, ogni passo su un selciato antico, diventano un'occasione per interrogarsi sul nostro passato, sul nostro presente e sul nostro futuro.
Questo libro è un invito a tutti coloro che desiderano riscoprire la bellezza e il significato del patrimonio culturale italiano. Un'opera che ci spinge a interrogarci sul nostro ruolo nel mondo e sulla nostra responsabilità nei confronti del futuro.