Un'analisi del "Riccardo III" di Carmelo Bene attraverso la lente del pensiero di Gilles Deleuze, esplorando i concetti di minorazione e resistenza contro le forze normalizzatrici. Un saggio stimolante che invita a riflettere sul ruolo del teatro e dell'arte nella società contemporanea.
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"Sovrapposizioni" è un'opera che esplora l'intersezione tra il teatro di Carmelo Bene e il pensiero filosofico di Gilles Deleuze. Il libro analizza, in particolare, la rilettura che Bene fa del "Riccardo III" di Shakespeare, mettendola in relazione con il concetto deleuziano di "minorazione".
Il testo si articola attorno all'idea di "minorare", un processo che mira a liberare il pensiero e la vita dalle costrizioni della Storia, della cultura e della dottrina. Deleuze, nel suo saggio "Un manifesto di meno", applica questo concetto all'opera di Bene, evidenziando come il suo teatro sovversivo e dissacrante rappresenti una forma di resistenza contro le forze normalizzatrici.
L'analisi del "Riccardo III" di Bene rivela una profonda trasformazione del testo shakespeariano. Il protagonista, interpretato dallo stesso Bene, diventa una figura grottesca e ambigua, un concentrato di contraddizioni e pulsioni distruttive. La messa in scena è caratterizzata da un'estetica eccessiva e provocatoria, che mira a destabilizzare lo spettatore e a scardinare le convenzioni teatrali.
"Sovrapposizioni" è un libro complesso e stimolante, che invita il lettore a interrogarsi sul ruolo del teatro e dell'arte nella società contemporanea. Attraverso l'analisi dell'opera di Carmelo Bene e il pensiero di Gilles Deleuze, il libro offre una prospettiva critica e originale sulle dinamiche del potere, della cultura e dell'identità.
Parole chiave: Carmelo Bene, Gilles Deleuze, Riccardo III, teatro, filosofia, minorazione, Quodlibet, Shakespeare, riscrittura, sovversione, decostruzione.