Un'analisi approfondita dell'evoluzione dell'uso di droghe e delle relative contromisure attraverso la letteratura, esplorando le narrazioni letterarie che hanno plasmato la nostra comprensione di questo fenomeno complesso, dalle opere di De Quincey e Gautier fino alle distopie di Witkiewicz e De Lillo.
Per qualsiasi esigenza Scrivici su WhatsApp, oppure visita la pagina contattaci.
Spedizione gratuita in tutta Italia, per maggiorni informazioni: pagina spedizioni.
"Storia culturale degli stupefacenti" offre un'analisi approfondita dell'evoluzione dell'uso di droghe e delle relative contromisure, esplorando le narrazioni letterarie che hanno plasmato la nostra comprensione di questo fenomeno complesso. A partire dall'inizio dell'Ottocento, il libro traccia un percorso attraverso le opere di autori che hanno testimoniato e influenzato la percezione degli stupefacenti nella società.
Questo saggio esplora come la letteratura abbia fornito una prospettiva soggettiva essenziale, complementare alla visione oggettiva degli storici. Attraverso le opere di scrittori come De Quincey, Gautier, Daudet e Rohmer, il libro rivela come lo spirito del tempo sia stato riflesso e influenzato dalle rappresentazioni letterarie della tossicodipendenza.
Nel corso del XX secolo, numerosi autori hanno raccontato il persistere del consumo di stupefacenti all'interno di controculture, mentre altri hanno anticipato l'avvento di nuove droghe attraverso opere distopiche. Da Witkiewicz a De Lillo, la letteratura ha esplorato i limiti della conoscenza umana attraverso l'uso di allucinogeni, offrendo una visione profonda e spesso inquietante della realtà.
"Storia culturale degli stupefacenti" non si limita a narrare, ma analizza criticamente le opere letterarie, offrendo una chiave di lettura che permette di comprendere meglio le dinamiche sociali, culturali e psicologiche legate all'uso di stupefacenti. Questo libro è un'aggiunta preziosa per chiunque sia interessato a esplorare la storia della tossicodipendenza attraverso una lente letteraria.