Un quaderno di pagine roventi, tra le più intense e radicali mai vergate da Cioran, scritto durante un soggiorno a Ibiza nell'estate del 1966. Un'immersione nell'abisso esistenziale del filosofo, tra angoscia, solitudine e l'assurdità dell'esistenza.
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"Taccuino di Talamanca" è un'opera intensa e radicale di Emil Cioran, scritta durante un soggiorno a Ibiza nell'estate del 1966. Questo quaderno di appunti offre uno sguardo profondo e senza filtri nell'animo del filosofo, esplorando temi come l'angoscia, la solitudine e l'assurdità dell'esistenza.
Il soggiorno a Ibiza rappresenta per Cioran un periodo di profonda crisi personale. L'isola, con la sua bellezza selvaggia e il suo isolamento, diventa il luogo ideale per una riflessione intima e spietata sulla condizione umana. Le pagine del taccuino trasudano un senso di precarietà e di smarrimento, ma anche una lucidità disarmante nell'analisi della realtà.
Lo stile di Cioran è caratterizzato da un linguaggio tagliente e paradossale, ricco di aforismi e di riflessioni fulminanti. La sua scrittura è un pugno nello stomaco, una provocazione continua che invita il lettore a confrontarsi con le domande più scomode sull'esistenza.
Questo libro è un'esperienza di lettura intensa e stimolante, che offre una prospettiva unica sulla condizione umana. Se siete alla ricerca di un libro che vi faccia riflettere e che vi metta in discussione, "Taccuino di Talamanca" è un'ottima scelta. Un'opera imprescindibile per chi ama la filosofia esistenzialista e per chi non ha paura di guardare in faccia la realtà, anche quando essa si presenta nella sua forma più cruda e spietata.